Le persone spesso presumono di poter valutare la ricchezza di qualcuno in base a fattori come l’abbigliamento, l’occupazione, la residenza o anche la fragranza che indossano.
Tuttavia, uno studio recente suggerisce che gli individui formano giudizi sullo stato economico di qualcuno anche in base alla forma del loro viso.
Lasciate spazio al “resting bitch face”, c’è un nuovo fenomeno in città chiamato “resting rich face”.
Ricercatori dell’Università di Glasgow hanno condotto uno studio con 30 partecipanti giovani, bianchi, di madrelingua inglese, con un’età media di 22 anni.
Nello studio, i partecipanti hanno valutato modelli tridimensionali di volti, formulando giudizi sulla ricchezza, il rango sociale, la competenza, la calore, la dominanza e l’affidabilità degli individui.
I risultati hanno rivelato che i volti percepiti come “ricchi” venivano anche considerati più affidabili, mostrando caratteristiche come lineamenti scolpiti, sopracciglia sollevate e guance rosate.
Al contrario, i volti percepiti come “poveri” erano caratterizzati da sopracciglia abbassate, menti più corte, bocche rivolte verso il basso e toni della pelle più freddi.
La dottoressa Thora Bjornsdottir, autrice principale, ha sottolineato i potenziali effetti a lungo termine di tali giudizi basati esclusivamente sull’aspetto del viso.
Ha notato: “Le persone che sono percepite come di classe sociale alta o bassa sono spesso giudicate come avendo tratti vantaggiosi o sfavorevoli, rispettivamente.
Tali giudizi si formano anche solo dall’aspetto del viso, e questo può avere conseguenze sostanziali, incluso il svantaggio per coloro che sono percepiti come di classe sociale più bassa.”
Lo studio ha anche rivelato che i volti percepiti come “poveri” erano associati a tratti più “infantili”, somigliando al viso di un bambino.
Mentre i volti “ricchi” erano caratterizzati da lineamenti più lunghi e definiti, tra cui nasi sporgenti, bocche rivolte verso l’alto e fronti alte.
Queste caratteristiche sono state ritenute rendere gli individui più dominanti, capaci ed onesti.
La professoressa Rachael Jack ha sottolineato l’importanza della ricerca nel collegare le percezioni di classe sociale agli stereotipi, affermando:
“La nostra ricerca dimostra come specifici attributi facciali svolgano un ruolo centrale nel collegare le percezioni di classe sociale agli stereotipi correlati.
Questi risultati non sono solo preziosi per far progredire la nostra comprensione delle teorie centrali della percezione sociale, ma potrebbero anche aiutare in future interventi mirati a interrompere percezioni distorte.”